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Breve excursus sull’anatocismo nel tempo: dal 1804 al 1999

Il divieto della capitalizzazione degli interessi si radicò nella legislazione canonica non conoscendo, almeno formalmente, alcuna riforma fino al Codice napoleonico del 1804, che consentì l’anatocismo solo in seguito alla maturazione di una annualità di interessi (ripetendo dunque l’anatocismus anniversarius) e alla proposizione di domanda giudiziale al riguardo o alla stipula di una specifica convenzione…

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Il divieto di interessi anatocistici

Si tentò di stroncare la prassi anatocistica con interventi legislativi numerosi e sempre più duri: in uno di questi, risalente all’epoca dell’imperatore Diocleziano, si arrivò  a comminare l’infamia per chi violasse il divieto. C. 2.11.20 (Impp. Diocletianus et Maximianus  AA. Fortunato): “Improbum fenus exigebus et usuras usurarum illicite exigintibus infamiae macula inroganda est”. Billeter  ha…

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Le testimonianze di Ulpiano, Marciano e Modestino sull’anatocismo

Con riguardo all’anatocismo sono di notevole rilevanza le informazioni tramandateci da tre giureconsulti dell’età tardo-classica, Ulpiano, Marciano e Modestino. In un passo di Ulpiano  si legge: “Supra duplum autem usurae et usurarum usurae nec in stipulatum deduci nec exigi possunt et solutae repetuntur, quemadmodum futurarum usurarum usurarum usurae” . Il giureconsulto severiano affermava, dunque, che…

Le prime testimonianze certe sulla pratica delle usurae usurarum

Che nell’area romana esistesse la pratica degli interessi anatocistici lo apprendiamo da un atto, di carattere per l’appunto straordinario e transitorio, emesso, dal proconsole L. Licinio Lucullo nella provincia dell’Asia Minore, tra il 72 e il 70 a.C. In proposito, Plutarco  scrisse che Lucullo, ridusse il tasso di interesse all’uno per cento, annullò i ‘τόκους’…

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Nozione di anatocismo

L’anatocismo  (il termine deriva dal greco α ν α τ ο κ ι σ μ ό ς, composto da ανα, sopra + τοkισμός, usura), ossia la trasformazione degli interessi scaduti in capitale, che come tale è produttivo a sua volta di interessi, è stato valutato con sfavore nelle legislazioni di tutti i tempi e, anche…

Le usurae centesimae

Nell’età del Principato , il massimo legale era l’uno per cento a mese, quindi nell’anno di dodici mesi era del 12%. Gli interessi così calcolati assunsero il nome di usurae centesimae per il fatto che il debitore pagava ogni mese un centesimo del capitale. Poiché gli interessi dovevano essere corrisposti il primo di ogni mese…

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Le leggi in materia di usurae

Nel 367 a.C., nell’ambito delle famose leges Liciniae Sextiae, una disposizione di carattere transitorio avrebbe stabilito che gli interessi pagati dovessero computarsi nel capitale e che i debitori potessero soddisfare i loro creditori in tre rate annue uguali . Ma già pochi anni dopo, nel 357, il fenus unciarium sarebbe stato riconfermato da una lex…

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Il fenus unciarium

L’usura è un fenomeno antichissimo che, per la sua pericolosità e per gli aspetti perversi che determina, ha sempre interessato studiosi e giuristi che su di esso hanno riversato veri e propri fiumi d’inchiostro. Questo fenomeno sociale di grande rilievo politico per la tutela dei debitori delle classe povere, particolarmente grave nel tempo delle lotte…