Nel 367 a.C., nell’ambito delle famose leges Liciniae Sextiae, una disposizione di carattere transitorio avrebbe stabilito che gli interessi pagati dovessero computarsi nel capitale e che i debitori potessero soddisfare i loro creditori in tre rate annue uguali .
Ma già pochi anni dopo, nel 357, il fenus unciarium sarebbe stato riconfermato da una lex Duilia Menenia e dimezzato, nel 347, da un plebiscitum de fenore semunciario. Infine un plebiscito proposto dal tribuno L. Genucio nel 342 a.C. avrebbe tentato addirittura di vietarlo.