Il Consiglio di Stato, nella Decisione 03/03/2008 n. 1, afferma che “il sistema dell’affidamento diretto, in primo luogo, costituisce eccezione di stretta interpretazione al sistema ordinario delle gare; e, in secondo luogo, deve rispondere a ben precisi presupposti, in assenza dei quali l’affidamento è idoneo a turbare la par condicio e quindi a violare il Trattato (e le direttive)”.
Nella specie è stato ritenuto illegittimo l’affidamento diretto ad una società mista tra una A.S.L. e dei soci privati di minoranza, benché i soci privati fossero stati scelti attraverso un procedimento a evidenza pubblica, con procedura negoziata; ciò in quanto i soci erano tra loro divisi in diverse tipologie – soci finanziari, soci del settore sanitario e soci del settore non sanitario -, lo statuto non prevedeva l’esclusiva dell’attività, mancava l’effettuazione “di una gara che con la scelta del socio definisse anche l’affidamento del servizio operativo”.
Emiliana Matrone