Le polizze vita sono contratti di assicurazione. Hanno un fine “previdenziale”, ma non sempre rappresentano il mezzo più adatto per costruirsi una pensione futura da affiancare a quella di base. I prodotti del ramo vita offerte dalle agenzie di assicurazioni sono molteplici e fortemente eterogenei.
Il decreto legislativo del 18 febbraio 2000 n. 47, in vigore dal 1° gennaio 2001, sulla disciplina dei contratti di assicurazione sulla vita, ha operato la distinzione fondamentale tra:
– Contratti di assicurazione aventi a oggetto il rischio morte, l’invalidità permanente e la non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana;
– Contratti di assicurazione sulla vita con capitalizzazione dei premi versati, che hanno natura prevalentemente finanziaria;
– Le forme di previdenza individuale, ovvero i F.I.P. che costituiscono il famoso terzo pilastro della previdenza.
Negli anni, a causa dell’alta inflazione, sono state introdotte sul mercato italiano le polizze vita rivalutabili e ad oggi tutti i prodotti del ramo vita proposti dalle compagnie italiane sono rivalutabili, ovvero prevedono la rivalutazione annuale delle prestazioni e a volte anche dei premi.
La rivalutazione è in funzione del rendimento di un fondo gestito dall’assicuratore separatamente dal resto dalle altre attività della compagnia di assicurazione, per questo il fondo viene definito a gestione separata.