La nuova Relazione annuale sull’interruzione volontaria di gravidanza (anni 2005 e 2006)
Il Ministro della Salute Livia Turco ha inviato al Parlamento la Relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1978, contenente “Norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria della gravidanza” che contiene i dati preliminari per l’anno 2006 e i dati definitivi per l’anno 2005.
I dati relativi al 2006 – come sottolineato nella relazione – con un totale di 130.033 IVG evidenziano un ulteriore calo del 2,1% rispetto al dato definitivo del 2005 (132.790 casi) e un decremento del 44,6% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’IVG (234.801 casi).
Il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’IVG, nel 2006 è risultato pari a 9,4 per 1.000, con una diminuzione del 2,2% rispetto al 2005 (9,6 per 1.000) e del 45,3% rispetto al 1982 (quando questo indice si attestava sul 17,2 per 1.000).
Negli ultimi dieci anni si è invece triplicato il numero degli interventi effettuati da donne con cittadinanza estera. Siamo infatti passati da un’incidenza del 10,1% del 1996 al 29,6% del 2005, con una crescita del 66%. Questo fenomeno influisce sull’andamento generale dell’IVG in Italia determinando una stabilità nel numero totale degli interventi e nascondendo di fatto la diminuzione presente tra le sole donne italiane. Infatti, se si considerano soltanto le cittadine italiane i casi di IVG nel 2005 scendono a 94.095, con una riduzione di ben il 60% rispetto al picco del 1982.
Tale riduzione è risultata più rapida nelle donne istruite, nelle occupate e nelle coniugate, a dimostrare l’aumentata capacità e consapevolezza delle donne e delle coppie nell’adozione di metodi per la procreazione responsabile. Fondamentale a questo scopo il ruolo svolto dai consultori familiari, in linea con quanto previsto dal Progetto Obiettivo Materno Infantile.
Da rilevare infine che la stragrande maggioranza delle IVG (97,3%) avviene entro i primi 90 giorni, mentre la percentuale di IVG dopo la ventunesima settimana di gestazione è molto limitata (0,7%).
Nelle conclusioni alla sua relazione il Ministro della Salute Livia Turco sottolinea che: “assumendo la piena applicazione della legge 194/1978 come priorità delle scelte di sanità pubblica, non si ravvisa la necessità di una sua modifica, ma viceversa si sottolinea la necessità di un rinnovato impegno programmatorio e operativo da parte di tutte le istituzioni competenti e delle/degli operatrici/operatori dei servizi”. Il Ministro Turco, inoltre, “evidenziando la complessità dei valori etici che i legislatori hanno consegnato alle istituzioni e alla società nel suo insieme, ribadisce che la legge è stata e continua a essere non solo efficace, ma saggia e lungimirante, profondamente rispettosa dei principi etici della tutela della salute della donna e della responsabilità femminile rispetto alla procreazione, del valore sociale della maternità e del valore della vita umana dal suo inizio”.
4 ottobre 2007
fonte: ministero della salute